Rete Pace per la Palestina

Da oltre 670 giorni, i palestinesi a Gaza sono vittime di un genocidio, genocidio alimentato da oltre 70 anni di repressione violenta e sanguinosa condotta da Israele nei confronti del popolo palestinese.
Nel caldo torrido della settimana di ferragosto Rete per la Pace di Ferrara manifesta per opporsi con fermezza, con la forza della propria storia e del diritto internazionale.
Ad oggi più di 61.158 civili sono stati uccisi, di cui più di 18 500 bambini, ed oltre 150.000 sono rimasti feriti e senza cure. Senza contare chi sta morendo di fame e di stenti, a causa del blocco degli aiuti umanitari praticato da Israele dal marzo scorso.
Nell'iniziativa di ieri abbiamo espresso non solo la protesta per il genocidio in atto ma anche una guida pratica al boicottaggio delle aziende israeliane e filoisraeliane che sostengono il massacro. Questo è un piccolo gesto per manifestare il proprio dissenso alle azioni criminali dell'esercito israeliano, una importante risposta per non essere complici e fare qualcosa di concreto.
Fra le vittime ricordate, oltre 1.500 erano operatori sanitari, oltre 500 operatori umanitari e oltre 270 giornalisti. E proprio ai coraggiosi testimoni del genocidio in corso è andato il pensiero di molti, dopo la rimozione vandalica della foto, esposta da Ferrara per la Palestina, del giornalista Anas Al Sharif ucciso con altri 5 colleghi pochi giorni fa.
Per questo la sua foto è tornata simbolicamente al muretto del Castello Estense, perché lì è il suo posto, tra i martiri della libertà.
Rete per la Pace, Ferrara.